Progetto “Heritage Interpretation”
L’interprete non insegna, svela e il partecipante ad un percorso di esperienza di interpretazione non impara ma scopre

Il Progetto Heritage Interpretation si propone i seguenti obbiettivi:

  1. Illustrare i concetti di Esperienza e Interpretazione che sono alla base di tutto il processo di interpretazione
  2. Individuare fattori e indicatori della qualità applicati ai percorsi di esperienze di interpretazione del Patrimonio Culturale
  3. Presentare un modello per la progettazione dei percorsi di esperienza di interpretazione
  4. Definire uno standard professionale, conforme agli standard europei EQF ed ECVET e in linea lo schema ANPR dell’UNI (Ente di Normazione Italiana), per la figura di Interprete del Patrimonio Culturale (Heritage Interpreter) dove vengono individuati in modo formale: conoscenze, abilità e competenze (autonomia e responsabilità)
  5. Definire un percorso per il riconoscimento della professione di Interprete del Patrimonio Culturale

Al fine di tenere conto, delle diverse specializzazioni operanti nel settore dell’interpretazione e della corretta assegnazione delle abilità, conoscenze e competenze, vengono prese in considerazione cinque profili specialistici ai fini dell’esercizio della professione di Interprete del Patrimonio Culturale (Heritage Interpreter):

  • CP160/P1: Interprete del Patrimonio Archeologico
  • CP160/P2: Interprete del Patrimonio Storico – Artistico
  • CP160/P3: Interprete del Patrimonio Demoetnoantropologico 
  • CP160/P4: Interprete del Patrimonio Enogastronomico 
  • CP160/P5: Interprete del Patrimonio Ambientale o Naturalistico

Note:

  1. La differenza tra le varie forme di Interpretazione del Patrimonio Culturale è legata esclusivamente al grado di specializzazione settoriale e agli strumenti utilizzati durante l’intero percorso di interpretazione, in quanto ogni Interprete deve comunque avere una robusta conoscenza e competenze in tutti i settori. Pertanto, non esisteranno distinte professionalità ma un’unica professionalità (Interprete del Patrimonio Culturale) specializzato in uno o più settori che hanno attinenza con il Patrimonio Culturale nel senso più ampio del termine.
  2. È considerato Interprete del Patrimonio Culturale il professionista che ha la preparazione per svolgere le attività associate ad almeno uno dei cinque profili indicati.
  3. Un Interprete del Patrimonio Culturale opera in una o più delle aree indicate.

Per quanto riguarda il riconoscimento legale della professione, al momento si ritiene che l’unica possibilità sia quella fornita dal DPCM 14/10/2021 (Decreto reclutamento) pubblicato nella GU 268 del 10/11/2021 che per la prima volta fornisce la definizione legale di “professionista”. Altro importante aspetto del DPCM 14/10/2021 è che i professionisti individuati ai sensi del decreto, possono effettuare domanda al portale del reclutamento per conferimento incarichi professionali nelle pubbliche amministrazioni.

Ai  fini del decreto si intende per: “professionista”: la persona fisica iscritta ad un albo, collegio o ordine professionale e i professionisti come definiti ai sensi dell’art. 1 della legge 14 gennaio 2013, n. 4, in possesso dell’attestazione di qualità e di qualificazione professionale dei servizi ai sensi dell’art. 7 della legge 14 gennaio 2013, n. 4, rilasciata da un’associazione professionale inserita nell’elenco del Ministero dello sviluppo economico, o in possesso di certificazione in conformità alla norma tecnica UNI ai sensi dell’art. 9 della legge 14 gennaio 2013, n. 4 (Art. 1 DPCM 14/10/2021)

In sostanza gli unici “professionisti” legalmente riconosciuti sono quindi:

  • I professionisti iscritti ad un albo, collegio o ordine professionale;
  • I professionisti in possesso di una attestazione di Qualità e Qualificazione professionale rilasciata ai sensi della Legge 4/2013;
  • I professionisti certificati ai sensi di norme tecniche UNI.

Considerando che non esiste un albo degli “Interpreti del Patrimonio Culturale” l’unica possibilità di riconoscimento legale della professione è l’attestazione ai sensi della legge 4/2013 o la certificazione UNI.

Ecco, quindi, la necessità di definire uno standard professionale che porti in una fase iniziale al riconoscimento della professione ai sensi della legge 4/2013 e, successivamente, (grazie alla compatibilità dello standard allo schema ANPR, ad una successiva certificazione ai sensi delle norme tecniche UNI. Per questo aspetto sarà importante l’apporto di AIPTOC – Associazione Italiana Professionisti del Turismo e Operatori Culturali, inserita nell’elenco del Ministero dello sviluppo economico, socio UNI e Partner Istituzionale di Interpret Europe.

Una relazione, estratto dei risultati relativi al documento di presentazione del progetto “Heritage Interpretation”  è stata pubblicata su “Accademia.edu” a disposizione della collettività e della comunità scientifica al fine di aprire un confronto che mira a migliorarne i contenuti prima della pubblicazione definitiva dei risultati del progetto.

Link per scaricare la relazione: https://www.academia.edu/74229663/Relazione_sintetica_progetto_heritage_interpreter

PS: È bene chiarire. che l’Interprete del Patrimonio Culturale non è una nuova figura professionale, come può pensare un profano del settore. Il concetto di interpretazione è nato alla fine dell’Ottocento in ambito ambientale, si è consolidato nei primi anni del XX secolo, grazie agli studi di Freeman Tilden (1883-1980) e che verso la fine del XX secolo grazie a studiosi come Sam Ham, Larry Beck, Ted T. Cable, John A Veverka e Marta Brunelli si è concretizzato come Interprete del Patrimonio Culturale in senso ampio. Lo studio, quindi, non propone una nuova figura professionale ma cerca di disciplinare, per la prima volta, individuandone in modo formale le conoscenze, abilità e competenze, una figura che nei fatti esiste da oltre un secolo. Per una maggiore comprensione vi invito a scaricare la relazione caricata su Accademia.edu raggiungile dall’articolo.

Ignazio Caloggero

Presidente AIPTOC – Associazione Italiana Professionisti del Turismo e Operatori Culturali

info@aiptoc.it

Percorsi Formativi Professionalizzanti riconosciuti da AIPTOC – Area Interpretazione del Patrimonio Culturale

Estratti dalla Banca Dati “Turismo Arti e Spettacolo”. Per la richiesta di riconoscimento dei vostri corsi: Riconoscimento Percorsi Formativi Esterni