Linee Guida per la definizione di Percorsi Formativi conformi agli standard europei EQF e ECVET
Versione 4.0 del 01/15/2025
Standard di riferimento: Standard Formativo SF/TAH-CF (Link esterno)
Premessa
Le presenti Linee Guida hanno l’obiettivo di fornire un orientamento chiaro sulle modalità di applicazione dello Standard SF/TAH-CF.
Esse sono adottate dall’Associazione Italiana Professionisti del Turismo e Operatori Culturali (AIPTOC) per il riconoscimento dei percorsi formativi validi ai fini dell’inserimento nei registri interni dell’Associazione, e dal Centro Studi Helios ai fini dell’Accreditamento IEL.
Per approfondimenti e per una migliore comprensione delle presenti Linee Guida, si rimanda alla pagina ufficiale dedicata allo standard.
1. Scopo e Campo di Applicazione.
Scopo delle presenti Linee Guida è illustrare le modalità di applicazione dello standard SF/TAECF.
Lo Standard SF/TAH-CF è uno strumento progettato per descrivere percorsi formativi in maniera strutturata e comparabile. Pur nascendo per i programmi di apprendimento destinati alle professioni non regolamentate nei settori del turismo, dell’arte, dello spettacolo e del patrimonio culturale, lo standard può essere applicato anche ad altri contesti, sia in ambito di apprendimento formale sia in quello di apprendimento non formale.
2. Termini e Definizioni.
Di seguito alcune delle principali definizioni utili a comprendere le Linee Guida.
Conoscenze (Knowledge)
Risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento.
Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di studio. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche (Allegato 1 EQF).
Abilità (Skills)
Capacità di applicare le conoscenze e di usare il know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi.
Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le abilità sono descritte come cognitive (comprendenti l’uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (comprendenti l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti); (Allegato 1 EQF)
Competenza (Competence)
Comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale.
(Allegato 1 EQF)
Responsabilità e autonomia (EQF)
Capacità del discente di applicare le conoscenze e le abilità in modo autonomo e responsabile.
Nel contesto dell’EQF, la responsabilità e l’autonomia sono descritte come la capacità del discente di applicare le conoscenze e le abilità in modo autonomo e responsabile. (Allegato 1 EQF)
Apprendimento Formale (D.lgs 13/2013)
Apprendimento che si attua nel sistema di istruzione e formazione e nelle università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, e che si conclude con il conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica o diploma professionale, conseguiti anche in apprendistato, o di una certificazione riconosciuta, nel rispetto della legislazione vigente in materia di ordinamenti scolastici e universitari. (D.lgs 13/2013 art.2 comma 1 lettera b)
Apprendimento Non Formale (D.lgs 13/2013)
Per apprendimento non formale si intende quello caratterizzato da una scelta intenzionale della persona, che si realizza al di fuori dei sistemi indicati alla lettera b, in ogni organismo che persegua scopi educativi e formativi, anche del volontariato, del servizio civile nazionale e del privato sociale e nelle imprese. (D.lgs 13/2013 art.2 comma 1 lettera c)
Apprendimento Informale (D.lgs 13/2013)
Per apprendimento informale si intende quello che, anche a prescindere da una scelta intenzionale, si realizza nello svolgimento, da parte di ogni persona, di attività nelle situazioni di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo, nell’ambito del contesto di lavoro, familiare e del tempo libero. (D.lgs 13/2013 art.2 comma 1 lettera d)
Risultati dell’apprendimento (UNI 11697:2017)
Descrizione di ciò che una persona conosce, capisce ed è in grado di realizzare al termine di un processo di apprendimento. I risultati sono definiti in termini di conoscenze, abilità e competenze.
Le competenze, nel quadro EQF (versione del 2017) sono indicate come “responsabilità e autonomia”.
Risultati dell’apprendimento (EQF)
Descrizione di ciò che un discente conosce, capisce ed è in grado di realizzare al termine di un processo di apprendimento; sono definiti in termini di conoscenze, abilità e responsabilità e autonomia. Tale definizione è sostanzialmente simile a quella data nel sistema ECVET
Nota:
I “risultati dell’apprendimento”, nella versione EQF del 2017 non sono più “definiti in termini di conoscenze, abilità e competenze” (quindi definizione simile a quella della UNI 11697), ma “in termini di conoscenze, abilità e responsabilità e autonomia”. Si tratta di una precisazione formale più che sostanziale, in quanto già nel 2008 veniva specificato che “nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia”.
Credito per i risultati dell’apprendimento (credito)
Una serie di risultati dell’apprendimento conseguiti da una persona che sono stati valutati e che possono essere accumulati in vista di una qualifica o trasferiti ad altri programmi di apprendimento o altre qualifiche. (Allegato 1ECVET)
Valutazione dei risultati dell’apprendimento
I metodi e i processi utilizzati per definire la misura in cui una persona ha effettivamente conseguito una particolare conoscenza, abilità o competenza.(Allegato 1ECVET)
Riconoscimento dei risultati dell’apprendimento
Il processo in cui sono attestati i risultati dell’apprendimento ufficialmente conseguiti attraverso l’attribuzione di unità o qualifiche (Allegato 1ECVET)
Convalida dei risultati dell’apprendimento (UNI 11621-1)
Processo di conferma che determina i risultati dell’apprendimento valutati, ottenuti da una persona, corrispondono ai risultati specificati richiesti per una qualifica o per parte di essa.
Punti ECVET
Una rappresentazione numerica del peso complessivo dei risultati dell’apprendimento in una qualifica e del peso relativo delle unità in relazione alla qualifica. (Allegato 1ECVET)
Percorso formativo
L’insieme di attività di apprendimento seguite da un individuo per acquisire conoscenze, abilità o competenze.
Un percorso di apprendimento può combinare attività formali e non-formali la cui validazione consente di raggiungere la certificazione. (CEDEFOP)
3. Tipologie di percorsi formativi
I percorsi formativi che adottano queste linee guida si distinguono principalmente in due categorie:
Percorsi Formativi Professionalizzanti
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- Di durata medio-lunga.
- Forniscono competenze articolate e complesse, direttamente collegate a specifiche figure professionali.
- Preparano i partecipanti a inserirsi subito nel mondo del lavoro in ruoli ben definiti.
- Includono spesso esperienze pratiche come tirocini, project work e attività sul campo, che permettono di consolidare le competenze acquisite.
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- Percorsi Formativi di Base
- Di durata breve.
- Offrono competenze fondamentali su singole tematiche, utili a più profili professionali.
- Comprendono anche i corsi di aggiornamento, indispensabili per i professionisti che desiderano restare al passo con nuove tendenze e innovazioni nel proprio settore.
- Percorsi Formativi di Base
4. Struttura delle Linee Guida
Lo schema di riferimento dello standard SF/TAH-CF prevede i seguenti item corrispondenti ai primi 4 item della struttura dello Standard SF/TAH-CF:
- Presentazione del Percorso Formativo
1.1 Titolo
1.2 Obiettivi formativi (descrizione dei risultati dell’apprendimento)
1.3 Livello EQF (in particolare per i percorsi professionalizzanti)
1.4 Prerequisiti di ingresso
1.5 Normativa di riferimento
1.6 Modalità di erogazione
2) Struttura del Percorso Formativo
2.1 Programma Didattico (Unità capitalizzabili)
2.2 Durata del percorso formativo (carico di lavoro)
3) Criteri di valutazione della qualità
4) Criteri di valutazione dei risultati
5) Riconoscimento dei risultati dell’apprendimento
Sebbene la presentazione del percorso formativo all’utente finale possa variare in base all’approccio comunicativo adottato, è essenziale che i contenuti previsti dallo schema siano comunque inclusi.
4.1) Presentazione del Percorso Formativo
1.1 Titolo
Il titolo deve identificare in modo univoco il percorso formativo. Quando il percorso è collegato a un profilo professionale o a una specifica competenza tematica, è preferibile che il titolo includa esplicitamente il riferimento alla professione o alla competenza che il partecipante acquisirà al termine del percorso.
1.2 Obiettivi formativi (risultati dell’apprendimento)
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- Percorsi Formativi Professionalizzanti: In questi percorsi l’obiettivo è fornire le competenze necessarie per svolgere i compiti associati a uno specifico profilo professionale. Le unità di apprendimento rappresentano quindi gli esiti indispensabili per esercitare la professione di riferimento.
È fondamentale che il profilo professionale sia stato sviluppato secondo lo standard SP/TAH-CF, collegato al modello del Ciclo delle Competenze. In questo modo, gli obiettivi formativi risultano chiari e finalizzati: dotare l’individuo delle competenze realmente necessarie per il ruolo previsto. - Percorsi Formativi di Base: Anche nei percorsi brevi è utile esplicitare gli obiettivi, indicando quali competenze tematiche vengono fornite o aggiornate al termine del percorso.
- Percorsi Formativi Professionalizzanti: In questi percorsi l’obiettivo è fornire le competenze necessarie per svolgere i compiti associati a uno specifico profilo professionale. Le unità di apprendimento rappresentano quindi gli esiti indispensabili per esercitare la professione di riferimento.
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1.3 Livello EQF
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- Percorsi Formativi Professionalizzanti: Il livello EQF deve coincidere con quello indicato nel profilo professionale preso a riferimento.
- Percorsi Formativi di Base: Per i corsi di aggiornamento non è necessario indicare un livello EQF.
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1.4 Prerequisiti di ingresso
È opportuno specificare i prerequisiti richiesti per accedere al percorso, distinguendoli in tre categorie:
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- Prerequisiti cogenti → obbligatori, relativi a titoli di studio, formazione specifica o esperienza professionale (formale, non formale o informale).
- Prerequisiti consigliati → non obbligatori, ma utili per favorire una migliore comprensione dei contenuti.
- Nessun prerequisito → il percorso è aperto a tutti, indipendentemente da titoli o conoscenze pregresse.
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1.5 Normativa di riferimento
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- Percorsi Formativi Professionalizzanti: La normativa di riferimento deve coincidere con quella indicata nel profilo professionale redatto secondo lo standard SP/TAH-CF.
Ad esempio, per i percorsi relativi a professioni non organizzate in ordini o albi è opportuno citare:- Legge 4/2013 sulle professioni non regolamentate
- Percorsi Formativi Professionalizzanti: La normativa di riferimento deve coincidere con quella indicata nel profilo professionale redatto secondo lo standard SP/TAH-CF.
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In ogni caso, è sempre utile riportare anche:
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- Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF)
- Raccomandazione 2009/C 155/02 (Sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale – ECVET)
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Se il percorso riguarda una professione regolamentata (ad esempio, in ambito turistico: Accompagnatore Turistico, Guida Turistica, Direttore Tecnico di Agenzia di Viaggi e Turismo), questa sezione deve dichiararlo chiaramente, riportando la normativa specifica.
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- Percorsi Formativi di Base: Nei percorsi brevi dedicati a competenze tematiche di base, questo punto potrebbe non essere applicabile.
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1.6 Modalità di erogazione
La presentazione di un percorso formativo dovrebbe indicare anche le modalità di erogazione, specificando se il corso, o parti di esso, viene svolto:
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- In presenza (aula) → lezioni frontali, attività laboratoriali o pratiche con interazione diretta tra docenti e partecipanti.
- E-learning → formazione a distanza, erogata tramite piattaforme digitali, con materiali fruibili online in modalità sincrona o asincrona.
- Blended → modalità mista che combina attività in presenza e formazione a distanza, integrando i vantaggi di entrambe le soluzioni.
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4.2) Struttura del Percorso Formativo
2.1 Programma Didattico (Unità capitalizzabili)
La struttura di un percorso formativo si articola in unità didattiche o moduli. Ciascuna unità deve avere obiettivi specifici e contribuire al raggiungimento degli obiettivi generali del percorso.
Per garantire chiarezza ed efficacia, le Unità Capitalizzabili (U.D.) dovrebbero rispettare le seguenti caratteristiche:
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- essere leggibili e comprensibili, con un programma didattico chiaro e completo;
- risultare, per quanto possibile, autoportanti, cioè autonome e indipendenti dalle altre unità;
- essere valutabili, in modo da consentire la verifica degli esiti formativi.
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Percorsi Formativi Professionalizzanti: Nei percorsi finalizzati all’acquisizione di competenze per specifici profili professionali, l’insieme delle Unità Capitalizzabili costituisce i risultati dell’apprendimento necessari per esercitare la professione individuata dal profilo stesso.
Percorsi Formativi di Base: Per i corsi brevi o di aggiornamento è sufficiente presentare il programma didattico, specificando le conoscenze che i partecipanti acquisiranno al termine dell’unità.
2.2 Durata del percorso formativo (carico di lavoro)
La durata delle singole Unità Didattiche e, di conseguenza, dell’intero percorso formativo deve consentire di individuare sia le ore effettive di frequenza sia le ore complessive di impegno necessarie per raggiungere i risultati dell’apprendimento.
Le ore effettive di frequenza corrispondono al tempo dedicato a:
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- lezioni frontali;
- attività di laboratorio;
- stage, tirocini o project work, se previsti.
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Le ore complessive di impegno (carico di lavoro) comprendono invece anche:
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- esercitazioni, studio individuale e preparazione di elaborati;
- attività di valutazione (esami scritti e orali);
- seminari e workshop;
- visite aziendali o sul campo.
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Il carico di lavoro rappresenta quindi una stima del tempo medio necessario per conseguire i risultati previsti, pur potendo variare da studente a studente.
Stima del carico di lavoro
La difficoltà principale è stimare l’impegno totale, poiché alcune attività sono facilmente quantificabili (lezioni, stage, laboratori), mentre altre dipendono da variabili non sempre oggettivamente misurabili (livello di complessità dei contenuti, necessità di esercitazioni aggiuntive, modalità didattiche adottate).
Uno strumento utile è lo standard ECVET per la formazione non formale, analogo al sistema ECTS usato nella formazione universitaria. In ambito accademico, infatti, si adottano parametri convenzionali come:
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- 1 ora di lezione frontale = circa 3 ore di impegno individuale;
- 1 ora di esercitazione in laboratorio = circa 2 ore di impegno individuale;
- 1 ora di tirocinio o stage = circa 2 ore di impegno individuale.
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Esempio: una materia universitaria di 50 ore (lezioni + esercitazioni) corrisponde mediamente a 150 ore di lavoro complessivo, equivalenti a 6 CFU (1 CFU = 25 ore di impegno).
Una proposta di classificazione
Per rendere più realistica la stima, è possibile introdurre un sistema basato sul carico cognitivo delle Unità Didattiche, che tenga conto non solo della durata ma anche della complessità dei contenuti e delle attività richieste.
Ad esempio, una U.D. di 20 ore può essere rapportata così:
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- Unità Didattica ad alto carico cognitivo → parametro 3 → 20 × 3 = 60 ore complessive;
- Unità Didattica a medio carico cognitivo → parametro 2 → 20 × 2 = 40 ore complessive;
- Unità Didattica a basso carico cognitivo → parametro 1 → 20 × 1 = 20 ore complessive.
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Il valore più alto (parametro 3) corrisponde a quello comunemente adottato nei sistemi universitari basati sugli ECTS.
Questa classificazione consente di assegnare parametri diversi alle varie materie di un percorso (base, intermedio, avanzato), tenendo conto che in qualsiasi tipologia di corso coesistono unità con livelli di carico cognitivo differenti.
4.3) Criteri di valutazione della qualità
Percorsi Formativi Professionalizzanti e di Base
La qualità della formazione erogata dovrebbe essere verificata attraverso procedure interne di monitoraggio e strumenti di valutazione della soddisfazione dei partecipanti.
In base alla complessità e alla durata del percorso formativo, possono essere presi in considerazione uno o più dei seguenti elementi:
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- definizione e applicazione di una procedura di monitoraggio della qualità, comprensiva delle modalità di rilevazione e somministrazione dei questionari di soddisfazione;
- adozione di una procedura per la gestione delle non conformità e delle conseguenti azioni correttive;
- somministrazione di un questionario di soddisfazione al termine di ogni unità didattica;
- somministrazione di un questionario di soddisfazione complessivo al termine dell’intero percorso formativo.
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4.4) Criteri di valutazione dei risultati
La valutazione dei risultati dell’apprendimento deve distinguere tra:
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- Apprendimento formale → le modalità di valutazione sono stabilite per legge (es. diplomi, lauree, esami di Stato) e seguono procedure ufficiali definite a livello istituzionale.
- Apprendimento non formale e informale → la valutazione, pur non essendo regolata da norme legislative, dovrebbe comunque basarsi su strumenti chiari, riconoscibili e documentabili, così da garantire trasparenza e affidabilità.
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Percorsi Formativi Professionalizzanti
Per i percorsi professionalizzanti, la valutazione dovrebbe misurare il livello raggiunto in termini di:
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- conoscenze;
- abilità;
- autonomia e responsabilità.
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Tra gli strumenti di valutazione più efficaci si includono:
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- esami scritti per la verifica delle conoscenze teoriche;
- project work, tirocini o stage per valutare l’applicazione pratica delle competenze;
- esami orali per accertare la capacità di rielaborazione, analisi critica e comunicazione;
- riconoscimento dell’apprendimento informale, attraverso evidenze documentabili (esperienze professionali, portfolio, certificazioni pregresse).
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Percorsi Formativi di Base
Nei corsi brevi o di aggiornamento, la valutazione può essere più semplice e mirata. È spesso sufficiente verificare le conoscenze acquisite, ad esempio attraverso:
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- test finali a risposta multipla o aperta;
- esercizi o compiti scritti;
- brevi prove pratiche in funzione della natura del corso.
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