Turismo d’Avventura – “AICSE” Approccio Integrato per la Classificazione dei Sentieri Escursionistici

(Versione Beta)

Area di riferimento: Speciale Turismo e Ambiente

Nota: Articolo estratto dal corso  SPE57: Sentierologia (20 ore)

Le classificazioni CAI, CAS ed altre sistemi di classificazioni similari di norma usati, indicano un valore complessivo associato al percorso escursionistico (rappresentato in genere da una sigla), che caratterizza la tipologia del sentiero classificato. Tali classificazioni potrebbero essere integrate da una ulteriore classificazione che fa utilizzo di un simbolismo grafico che permette di fornire ulteriori informazioni sui singoli aspetti che caratterizzano il sentiero.

Il Metodo “AICSE” Approccio Integrato per la Classificazione dei Sentieri Escursionistici”,  è stato sviluppato dal Centro Studi Helios in collaborazione con AIPTOC – Associazione Italiana professionisti del Turismo e Operatori Culturali, ed è aperto al contributo di tutti gli stakeholder interessati (è possibile inviare i propri contributi a info@aiptoc.it)

In ambito internazionale da anni si utilizza un approccio che punta a classificare i percorsi escursionisti andando a misurare singoli criteri che poi saranno utilizzati per le valutazioni di merito, sia da parte degli organizzatori del servizio escursionistico (ad esempio per la valutazione dei rischi e la scelta di polizze assicurative più adeguate al tipo di servizio turistico offerto) sia da parte dei potenziali partecipanti che potranno avere a disposizione un numero maggiori di informazioni per una scelta più accurata e adeguata alle proprie capacità.

L’approccio integrato presentato in questa sede prende spunto dalla norma ABNT NBR 15505-2, ampliandola e adattandola al processo di valutazione dei rischi in ambito escursionistico ed alle esigenze di offrire un servizio quanto più possibile rispettoso dei principi di accessibilità. Un articolo di approfondimento: Turismo d’Avventura – Valutazione del Rischio in ambito escursionistico: Metodo delle tre Matrici, e consultabile al seguente indirizzo web: https://www.aiptoc.it/turismo-davventura-valutazione-del-rischio-in-ambito-escursionistico/

Classificazione ABNT NBR 15505-2

Il Brasile, è considerato leader nella definizione di standard normativi nel settore del Turismo d’avventura, sono svariate decine le norme tecniche emanate da ABNT – Associazione degli Standard tecnici. Alcuni di questi standard sono diventati successivamente norme ISO, quindi norme riconosciute a livello internazionale, altre sono destinate a diventarle, tra queste, la norma ABNT NBR 15505-2 “Turismo de aventura — Caminhada Parte 2 — Classificação de percurso” (Turismo con attività a piedi. Parte 2: Classificazione dei percorsi).

Infatti la norma ABNT NBR 15505-2 è la base portante della norma internazionale, ancora in fase di discussione, ISO/CD 3021 “Adventure tourism — Hiking and trekking activities — Service requirements and routes’ classification”.

La norma ABNT NBR 15505-2, pubblicata la prima volta nel febbraio 2008 ed in seconda edizione nel settembre 2019, si applica alle escursioni offerte come prodotto turistico e destinate a un cliente comune: adulto, persona non sportiva e con bagaglio leggero.

L’utilizzo della norma ABNT NBR 15505-2 ha diversi vantaggi:

  • Facilita l’accesso alle informazioni da parte dei partecipanti alle escursioni,
  • Consente una migliore pianificazione da parte degli organizzatori
  • Permette una concezione più organizzata del servizio escursionistico, facilitando la comunicazione del servizio stesso e la commercializzazione
  • Fornisce informazioni più coerenti per stabilire quali polizze assicurative sono più adatte ai vari percorsi escursionistici,
  • Consente l’analisi degli incidenti in modo più preciso.

Si consiglia di utilizzare l’approccio metodologico indicato dalla norma NBR 15505-2 in quanto tali principi saranno probabilmente adottati nelle future norme ISO che diventeranno, nei prossimi anni, gli standard internazionali di riferimento.

In un mercato globale, in cui la clientela proviene da tutto il mondo è strategico, soprattutto dal punto di vista commerciale e della comunicazione, utilizzare un linguaggio comune che non sia limitato al proprio paese di origine.

La norma NBR 15505-2 utilizza quattro criteri, ciascuno con un punteggio da 1 a 5, che deve essere valutato per ogni sezione del percorso:

a) Gravità dell’ambiente

b) Orientamento sul percorso

c) Condizioni del terreno

d) Intensità dello sforzo fisico

Premessa all’approccio integrato

Al fine di individuare alcuni dei fattori associati ai vari criteri che fanno parte dell’approccio presentato in questa sede, potrà essere necessario calcolare le probabilità che un determinato evento (pericolo) possa avvenire (ad esempio eventi legati alle intemperie o alla presenza di animali o altri tipi di pericoli). A tal proposito si veda l’articolo : Turismo d’Avventura – Valutazione del Rischio in ambito escursionistico: Metodo delle tre Matrici

Note metodologiche

La proposta di classificazione presentata in questa sede si basa, come approccio metodologico, a quanto previsto dalla norma NBR 15505-2; ai 4 fattori previsti da tale norma vengono aggiunti ulteriori due criteri, di cui 1 (Accessibilità del percorso) a sua volta suddiviso in 4 sottocriteri.

Pertanto i fattori che prenderemo in considerazione sono i seguenti:

  1. Gravità dell’ambiente
  2. Orientamento sul percorso
  3. Condizioni del terreno
  4. Intensità dello sforzo fisico
  5. Contatti con l’ambiente (Rischi da contatti con rettili, animali, insetti e flora)
  6. Accessibilità del percorso
    • A1: Accessibilità per mobilità su carrozzina (bisogni motori con presenza di carrozzine)
    • A2: Bisogni motori per mobilità ridotta (obesità, anziani, difficoltà motorie in genere)
    • A3: Accessibilità visiva (bisogni sensoriali di tipo visivo)
    • A4: Accessibilità uditiva (bisogni sensoriali di tipo uditivo)

Inoltre i fattori individuati per ogni criterio prendono spunto ma non coincidono necessariamente con quelli indicati dalla norma brasiliana. In particolare si cercherà di collegare i criteri ai pericoli in ambito escursionistico prendendo in considerazione alcuni aspetti non trattati dalla norma brasiliana.

Procedimento per la classificazione dei sentieri

  • Il sentiero da classificare deve essere suddiviso in sezioni per valutare ogni criterio.
  • Una sezione è una parte del sentiero con caratteristiche tali da poter essere considerato a sua volta un percorso autonomo.
  • Ogni sezione, nessuna esclusa, deve essere valutata per ognuno dei criteri. Ad ogni criterio viene assegnato un valore su una scala da 1 a 5.
  • Il valore finale assegnato a ciascun criterio per l’intero sentiero, sarà quello più alto tra quelli assegnati alle singole sezioni. Di conseguenza l’inclusione o l’esclusione di una sezione può modificare la classificazione dell’intero percorso.
  • Il risultato finale sarà presentato con modalità grafiche e colori tali da facilitare la lettura del risultato della classificazione effettuata.
  • Lo stesso sentiero, in funzione della stagione potrà presentare una classificazione diversa

Analizziamo i singoli criteri.

  1. Gravità dell’ambiente

Gravità dell’ambiente: si riferisce ai pericoli e alle altre difficoltà derivanti dall’ambiente naturale, che si possono incontrare lungo il percorso.

Lo schema proposto in questa sede elenca 23 fattori (lo standard NBR 15505-2 ne presenta 20) che, se presenti sul sentiero, dovrebbero essere conteggiate cumulativamente. In ogni sezione, ogni fattore viene conteggiato una sola volta, indipendentemente dalla sua probabilità e presenza in una parte maggiore o minore del percorso. Se il sentiero (o una sezione di esso) contiene fino a 3 fattori, riceve il punteggio 1 (Poco grave), se ha almeno 13 fattori, il punteggio assegnato è 5 (Molto severo).

Devono essere considerati i seguenti fattori

  1. Pericolo da caduta di sassi, rami o altri oggetti lungo il percorso (per cause esterne o ambientali)
  2. Pericolo di caduta di sassi, rami o altri oggetti lungo il percorso (per cause dovute a persone del gruppo o esterne al gruppo)
  3. Pericolo di cadute o scivolamenti lungo il sentiero nel vuoto o nei pressi di un forte pendio
  4. Pericolo di cadute in acqua lungo il sentiero
  5. Pericolo di caduta o scivolamenti per presenza di tratti permanentemente scivolosi, rocciosi o allagati durante il percorso
  6. Pericolo di caduta o scivolamenti per presenza di tratti scivolosi, allagati a causa della pioggia o per la presenza di ghiaccio durante il percorso
  7. Pericoli derivanti dal superamento di ostacoli quali fiumi o altri specchi d’acqua al guado (senza ponte)
  8. Pericoli derivanti dall’esposizioni a temporali o forte piogge (fulmini, valanghe, esondazioni)
  9. Pericoli derivanti dall’esposizioni a venti forti
  10. Pericoli derivanti dall’aumento improvviso del volume dell’acqua lungo il percorso nei pressi di dighe
  11. Pericoli derivanti da situazioni ambientali e metereologiche che possono causare insolazione (colpo di sole) o ipertermia (colpo di calore) (temperature superiori ai 32°, eccessiva umidità, lunghi tratti soleggiati, ecc)
  12. Pericoli derivanti da situazioni ambientali e metereologiche che possono condurre a disidratazione (temperature superiori ai 32°, lunghi tratti senza accesso ad acqua potabile, ecc)
  13. Pericoli derivanti da situazioni ambientali e metereologiche che possono causare ipotermia (temerature rigide, presenza di ghiaccio, neve, venti freddi, ecc)
  14. Pericoli derivanti da situazioni ambientali e metereologiche che possono ridurre la visibilità (nebbia, foschia, forte pioggia, ecc) con conseguente possibile difficoltà di orientamento o la localizzazione delle persone in qualche parte del percorso (il rischio di perdità di uno o più partecipanti)
  15. Pericoli derivanti dalla presenza di una fitta vegetazione o un terreno irregolare che può rendere difficile l’orientamento o la localizzazione delle persone in qualsiasi parte del percorso (il rischio di perdità di uno o più partecipanti);
  16. Pericoli derivanti dalla presenza di tratti che potrebbero indurre vertigini (acrofobia)
  17. Pericoli derivanti dalla necessità di superare tratti con la presenza di traffico veicolare (incidenti)
  18. Pericoli derivanti dalla presenza di tratti ad alto rischio incendio
  19. Tempo di svolgimento dell’attività pari o superiore a 1 h di cammino senza attraversare un luogo abitato, un telefono di soccorso (o cellulare o segnale radio) o una strada aperta con flusso di veicoli;
  20. Tempo per svolgere l’attività pari o superiore a 3 ore di cammino senza attraversare un luogo abitato, un telefono di soccorso (o cellulare o segnale radio) o una strada aperta con flusso di veicoli;
  21. Differenza tra il tempo necessario per completare il percorso e il numero di ore di luce diurna rimanenti a fine giornata (disponibile nel periodo dell’anno considerato) è inferiore a 3 h;
  22. Esistenza di passaggi dove è necessario l’uso delle mani per procedere sul percorso;
  23. Alta probabilità che l’umidità relativa dell’aria sia inferiore al 30%

Il risultato sarà espresso attraverso la seguente tabella:

  1. Orientamento sul percorso

Orientamento sul percorso: si riferisce al grado di difficoltà per l’orientamento, come presenza di segnaletica, sentieri ben segnalati, presenza di punti di riferimento, per completare il percorso;

La norma NBR 15505-2 considera 5 scale di difficoltà, partendo dalla situazione più comoda “Percorsi e incroci ben definiti” (punteggio 1) a quella più complessa che richiede la navigazione per utilizzare percorsi alternativi e precedentemente sconosciuti (punteggio 5)

La classificazione per questo criterio deve essere effettuata valutando le condizioni dell’itinerario secondo la Tabella seguente. Ogni tratto deve essere valutato in relazione alla facilità di orientamento per percorrerlo.

  1. Condizioni del terreno

Condizioni del terreno: si riferisce agli aspetti riscontrati sul percorso in relazione al pavimento e alle condizioni per coprirlo, come tipi di pavimenti, sezioni con ostacoli, sezioni con pietre sciolte, ecc.

Se il sentiero è costituito da strade e corsie per veicoli, sentieri con gradini piatti e regolari o spiagge (sabbia o ghiaia) con terreno pianeggiante e solido, il punteggio assegnato sarà 1 (Percorso su superfice piane) il punteggio sale man mano che peggiora la condizione del terreno fino ad arrivare a 5 (Tecniche per arrampicata o progressione verticale).

La classificazione prevista dallo standard NBR 15505-2 per questo criterio deve essere effettuata valutando le condizioni del terreno secondo la Tabella seguente. Ogni tratto deve essere valutato in relazione alla difficoltà di percorrerlo, con riguardo alle condizioni del terreno, ostacoli ed altre condizioni.

4) Intensità dello sforzo fisico

Intensità dello sforzo fisico: si riferisce alla quantità di sforzo fisico richiesto per completare il percorso, tenendo conto della lunghezza e dei dislivelli (in salita e in discesa).

L’indice dello sforzo fisico è misurato in ore e corrisponde al tempo necessario per percorrere l’intero percorso escursionistico al netto delle pause intermedie.

Per il calcolo del tempo di percorrenza si possono usare vari metodi, noi consigliamo il “metodo brasiliano” in quanto è quello che si ispira a quanto proposto dalla norma brasiliana ABNT NBR 15505-2:2019, Turismo de aventura — Caminhada Parte 2 — Classificação de percurso

Per i dettagli seva l’articolo: Turismo d’Avventura – Calcolo dei tempi di percorrenza dei sentieri escursionistici: Il metodo brasiliano

La classificazione per questo criterio deve essere effettuata stimando lo sforzo fisico (tempo di percorrenza) richiesto per completare il percorso utilizzando tabella seguente.

5) Contatti con l’ambiente

Questo criterio, non previsto dalla norma brasiliana, viene proposto al fine di inserire, tra le informazioni da dare al partecipante, la presenza di rischi dovuti a contatti con rettili, animali, insetti o flora.

Un elenco di possibili pericoli derivanti dal contatto con rettili, animali, insetti e flora è il seguente:

  • Contatti con rettili e animali
    • Vipere
    • Lupi,
    • Cani randagi
    • Cinghiali
    • Orsi
    • Animali al pascolo (Mandrie)
  • Contatti con insetti
    • Ragni
    • Zecche
    • Imenotteri (Api, Vespe, Calabroni e Bombi )
    • Scorpioni
    • Scolopendre
    • Altri insetti pericolosi
  • Allergie e contatti con piante e alcuni tipi di vegetazione

Si richiama brevemente in questa sede quanto indicato nel metodo da noi proposto per la valutazione del rischio in ambito escursionistico che è possibile consultare al seguente indirizzo web: Turismo d’Avventura – Valutazione del Rischio in ambito escursionistico: Metodo delle tre Matrici:

https://www.aiptoc.it/turismo-davventura-valutazione-del-rischio-in-ambito-escursionistico/

Il Metodo è costituito dal Calcolo del rischio in tre fasi.

  1. Calcolo di Ri (Rischio iniziale): Calcolo del rischio iniziale e sua rappresentazione attraverso la Matrice PxD
  2. Calcolo di Rc (Rischio calcolato o effettivo): Calcolo del rischio rapportato ai partecipanti e sua rappresentazione attraverso la Matrice PxDxT
  3. Calcolo di Rs (Rischio residuo o finale): Calcolo del rischio finale a seguito dell’applicazione delle misure di prevenzione, protezioni e organizzative e sua rappresentazione attraverso la Matrice PxDxTxFR

Dove T è un fattore correttivo (amplificativo) che vale da 1 a 3 (amplificativo) che tiene conto dalla tipologia dei partecipanti e FR un fattore correttivo che vale da 1 a 0.2 (riduttivo) che tiene conto delle misure, preventive, correttive e organizzative adottate.

La classificazione per questo criterio deve essere effettuata calcolando il rischio per ognuno dei possibili pericoli presenti nel percorso utilizzando il metodo della matrice del rischio. In questa fase della proposta dell’approccio integrato per la classificazione dei sentieri, si tiene unicamente conto del Rischio iniziale Ri senza tenere conto del fattore di moltiplicazione T e del fattori di riduzione FR.

Pertanto la matrice del rischio da prendere in considerazione per la classificazione di questo criterio è al momento:

La classificazione per questo criterio deve essere effettuata tenendo conto del valore del rischio iniziale utilizzando tabella seguente.

  1. Accessibilità del percorso

Il concetto di accessibilità, se considerato nel suo significato più profondo è molto ampio per capirlo vediamo alcune definizioni a riguardo:

Turismo Accessibile: Turismo capace di confermare le aspettative ad esso riferibili da tutte le parti interessate con particolare riferimento a quelle parti che esprimono aspettative legate a bisogni speciali.

Bisogni speciali: I bisogni speciali sono legati a difficoltà permanenti o temporanee di vario tipo.

Un elenco non esaustivo di bisogni speciali è il seguente:

  • Bisogni motori (mobilità ridotta, obesità, presenza di persone con carrozzine, ecc.)
  • Bisogni sensoriali di tipo visivo
  • Bisogni sensoriali di tipo uditivo
  • Alimentari (allergie e intolleranze alimentari)
  • Economici (limitate disponibilità economiche)
  • Ambientali (allergie, patologie che comportano particolari esigenze climatiche, ecc.)

Altri bisogni specifici possono scaturire da altri elementi come la presenza di un’utenza particolare:

  • Bambini
  • Anziani
  • Persone con disabilità mentale o psichica
  • Animali domestici, ecc.

In questa fase della proposta dell’approccio integrato per la classificazione dei sentieri, si tiene unicamente conto dei seguenti bisogni, che diventao i sotto criteri del criterio “Accessibilità”:

A1: Accessibilità su carrozzina: Bisogni motori con presenza di carrozzine

A2: Accessibilità ridotta: Bisogni motori per mobilità ridotta (obesità, anziani, difficoltà motorie in genere)

A3: Accessibilità visiva: Bisogni sensoriali di tipo visivo Non sono cieco. Sono IPOVEDENTE. Per quanto tempo potrò ancora vedere? | NoisyVision

A4: Accessibilità uditiva: Bisogni sensoriali di tipo uditivo

Di seguito un elenco non esaustivo di indicatori utili a valutare il livello di accessibilità in caso di bisogni motori o sensitivi

Indicatori legati a bisogni di tipo motorio

  • Indicatori associati ad eventuali strutture di supporto (punti informativi, ristorazione, ricettività, centri ricreativi, strutture (eco)museali, centri di educazione ambientale, capanni, ecc)
    • Percorso agevole per accedere alla struttura (larghezza minima di 90 cm e spazi per l’inversione di marcia)
    • Porte e passaggi di ingresso accessibili in autonomia con carrozzelle (luce netta di almeno 80 cm)
    • Porte e passaggi negli ambienti interni accessibili in autonomia con carrozzelle (luce netta di almeno 75 cm e dislivelli non superiori a 2,5 cm)
    • Pavimenti antisdrucciolevoli
    • Presenza di bagni per disabili (parametri dimensionali di accesso, spazi di manovra, disposizione apparecchi sanitari a norma)
    • Presenza di ascensori per disabili (parametri dimensionali di accesso, spazi di manovra, disposizione comandi a norma)
  • Parcheggi per disabili adeguatamente segnalati in prossimità degli ingressi
  • Indicatori associati alla mobilità del percorso
    • Tipologia del percorso (pianeggiante, con pendenze, ombreggiato)
    • Tipologia del fondo del percorso: strade, sentieri, presenza di elementi che rendono poco agevole il percorso: pietroso, con ghiaia, sabbia, erba, fango, ecc)
    • Presenza di ostacoli: buche vegetazione, pietre, gradini, ponticelli, muretti, ecc)
    • Pendenza non eccessiva (dal 7 al 12%)
    • Presenza di panchine
    • Presenza di panchine dotate di braccioli ai lati
    • Presenza di corrimano lungo il sentiero
    • Presenza di Fontanelle
    • Presenza di servizi igienici
    • Presenza di servizi igienici per disabili
    • Larghezza del percorso o dei varchi di accesso adeguati alle sedie a rotelle
  • Presenza di personale medico
  • Presenza di personale infermieristico
  • Presenza di personale veterinario (per i cani guida)
  • Presenza di assistenza per le persone con difficoltà motorie

Indicatori legati a bisogni di tipo sensoriale (vista)

  • Presenza di segnaletica e mappe tattili
  • Presenza di informazioni in braille
  • Presenza di audio guide

 

Tabella in braille sul faggio secolare (Riserva Naturale del Lago di Vico – Lazio).

Indicatori legati a bisogni di tipo sensoriale (udito)

  • Video guide con scrittura o LIS
  • Presenza di adeguata segnaletica visiva
  • Presenza di personale esperto in LIS

Per ogni bisogno, l’organizzazione che offre il servizio escursionistico, dovrebbe valutare il livello di accessibilità fornendo un valore da 1 a 5 secondo quanto indicato nella tabella seguente:

Comunicazione dei Criteri

La simbologia da usare in sede di comunicazione del sentiero ai potenziali partecipanti è indicata dalla stessa norma norma NBR 15505-2 relativamente ai 4 criteri proposti dalla stessa norma.

 

a) Gravità dell’ambiente

b) Orientamento sul percorso

c) Condizioni del terreno

d) Intensità dello sforzo fisico

Abbiamo voluto aggiungere ulteriori simboli

Contatti con l’ambiente Simbolo di pericolo, colore: rosso su bianco, autoadesivo, confezione da 6 pezzi: Amazon.it: Fai da te

Accessibilità barriere_architettoniche_e_accessibilita

A sua volta distinto in:

  • A1: Accessibilità per mobilità su carrozzina
  • A2: Accessibilità per mobilità ridotta:
  • A3: Accessibilità visiva: Non sono cieco. Sono IPOVEDENTE. Per quanto tempo potrò ancora vedere? | NoisyVision
  • A4: Accessibilità uditiva:

Nota: in questa fase iniziale della proposta, gli ultimi 6 simboli sono da considerarsi solo a titolo provvisorio e informativo

L’elenco delle informazioni da fornire al potenziale partecipante dovrebbe contenere, tra l’altro, anche delle tabelle dove oltre a riportare i simboli su indicati, riportano i valori dei criteri a loro associati. Tali valori sono da 1 a 5 e indicano al crescere degli stessi numeri il livello di pericolo, le difficoltà associate o il livello di accessibilità.

Il criterio dell’accessibilità dovrebbe avere associati 4 valori tanto sono i sottocriteri valutati.

Es:

Criteri di accessibilità

Ignazio Caloggero

Presidente AIPTOC – Associazione Italiana professionisti del Turismo e Operatori Culturali

Area di riferimento: Speciale Turismo e Ambiente  

Percorsi Formativi Professionalizzanti e Tematici (Corsi Base o di aggiornamento) riconosciuti da AIPTOC – Area Ambiente

Estratti dalla Banca Dati “Turismo Arti e Spettacolo”. Per la richiesta di riconoscimento dei vostri corsi: Riconoscimento Percorsi Formativi Esterni

Corsi Professionalizzanti 

Corsi Base e di Aggiornamento